

“Secondo voi quanto pesa un bicchiere d’acqua?
Il peso assoluto del bicchiere d’acqua è irrilevante.
Ciò che conta davvero è per quanto tempo lo tenete sollevato. Sollevatelo per un minuto e non avrete problemi.
Sollevatelo per un’ora e vi ritroverete un braccio dolorante.
Sollevatelo per un’intera giornata e vi ritroverete un braccio paralizzato.
In ognuno di questi tre casi il peso del bicchiere non è cambiato.
Eppure, più il tempo passa, più il bicchiere sembra diventare pesante. Lo stress e le preoccupazioni sono come questo bicchiere d’acqua. Piccole o grandi che siano, ciò che conta è quanto tempo dedichiamo loro. Se gli dedichiamo il tempo minimo indispensabile, la nostra mente non ne risente.
Se iniziamo a pensarci più volte durante la giornata, la nostra mente inizia ad essere stanca e nervosa.
Se pensiamo continuamente alle nostre preoccupazioni, la nostra mente si paralizza.
Per ritrovare la serenità dovete imparare a lasciare andare stress e preoccupazioni. Dovete imparare a dedicare loro il minor tempo possibile, focalizzando la vostra attenzione su ciò che volete e non su ciò che non volete.
Dovete imparare a mettere giù il bicchiere d’acqua”.
(dal Web)
Ognuno di noi ha il suo bicchiere d’acqua riempito di preoccupazioni, paure, ansie, pensieri, problemi.
Sarebbe un’utopia pensare di poter svuotare completamente il bicchiere, perchè noi esseri umani siamo fatti così, ci preoccupiamo, abbiamo paura, ci arrabbiamo, rimuginiamo sulle piccole e grandi difficoltà che ogni giorno affrontiamo nella vita.
Sappiamo bene che molti dei pensieri contenuti nel nostro bicchiere sarebbero superflui ed eliminabili, ma come spesso accade, la concretizzazione di una consapevolezza richiede tempo e una certa capacità di riorganizzare responsabilità e priorità nella vita, fare i conti con il nostro senso del dovere, i nostri sensi di colpa e il nostro timore del giudizio.
Nel frattempo, mentre arriviamo a farlo, sarebbe davvero utilissimo scendere ad un compromesso con il nostro bicchiere d’acqua, autorizzandoci ad appoggiarlo ogni tanto, mettendo temporaneamente in sospensione i pensieri e riposandoci dalla fatica di doverlo sempre sorreggere per tutto il tempo, spesso da soli.
Quanto sollievo potrebbe darci appoggiarlo? O dividere la fatica di doverlo sorreggere con qualcun altro, chiedendo magari un aiuto?
Dr.ssa Nadia
Mantova
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